Pope Francis

Confartigianato in udienza dal Papa il 10 ottobre

A cura dell’Ufficio Stampa
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“Siamo chiamati ad essere creativi, come gli artigiani, forgiando percorsi nuovi e originali per il bene comune”. Sono le parole potenti con le quali Papa Francesco, in un recente  al Forum di European House – Ambrosetti a Cernobbio, ha indica il valore fondamentale espresso dai piccoli imprenditori “per una riconversione ecologica della nostra economia, senza cedere all’accelerazione del tempo, dei processi umani e tecnologici, ma tornando a relazioni vissute e non consumate”.

 

Per “rispondere alle sfide provocate o rese più acute dall’emergenza sanitaria, economica e sociale”, il Santo Padre esorta ad abbandonare, come unico approccio ai problemi, il “paradigma tecnocratico”, improntato “alla logica del dominio sulle cose”, nel falso presupposto che “esiste una quantità illimitata di energia e di mezzi utilizzabili, che la loro immediata rigenerazione è possibile e che gli effetti negativi delle manipolazioni della natura possono essere facilmente assorbiti. La tecnica va messa “al servizio di un altro tipo di modello di sviluppo, più sano, più umano, più sociale e più integrale”.
Al messaggio di Papa Francesco gli artigiani di Confartigianato risponderanno con la loro partecipazione all’incontro concesso dal Santo Padre il 10 ottobre nella Sala Nervi in Vaticano, una preziosa occasione per testimoniare la corrispondenza dei valori artigiani espressi dagli imprenditori con la loro creatività ai valori cristiani del lavoro e della solidarietà. Parteciperà anche una rappresentanza di Confartigianato Fderimpresa Cesena.

Nella situazione scaturita dalla pandemia, ha rimarcato Papa Francesco nel suo intervento al Forum di European-House-Ambrosetti “l’economia, nel suo senso umanistico di “legge della casa del mondo”, è un campo privilegiato per il suo stretto legame con le situazioni reali e concrete di ogni uomo e di ogni donna. Essa può diventare espressione di “cura”, che non esclude ma include, non mortifica ma vivifica, non sacrifica la dignità dell’uomo agli idoli della finanza, non genera violenza e disuguaglianza, non usa il denaro per dominare ma per servire. L’autentico profitto, infatti, consiste in una ricchezza a cui tutti possano accedere”.

“Da un lato – ha aggiunto – si tratta di vivere una conversione ecologica, per poter rallentare un ritmo disumano di consumo e di produzione, per imparare a comprendere e a contemplare la natura, a riconnetterci con il nostro ambiente reale. Puntare a una riconversione ecologica della nostra economia, senza cedere all’accelerazione del tempo, dei processi umani e tecnologici, ma tornando a relazioni vissute e non consumate. D’altro lato, siamo chiamati a essere creativi, come gli artigiani, forgiando percorsi nuovi e originali per il bene comune. E si può essere creativi solo se capaci di accogliere il soffio dello Spirito, che spinge a osare scelte mature e nuove, spesso audaci, facendoci uomini e donne interpreti di uno sviluppo umano integrale a cui tutti aspiriamo. È la creatività dell’amore a poter ridare senso al presente per aprirlo a un futuro migliore“.

Nella foto Papa Francesco.

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Credits: Federico Lodesani

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