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Tipografi e fotografi, lo tsunami della pandemia lascia il segno

A cura dell’Ufficio Stampa
uff.stampa@confartigianatofc.it

Pur ridotte e selezionate negli ultimi lustri, le attività di tipografi e fotografi restano presenti e qualificanti nel territorio cesenate, dove godono di alta reputazione. Nel Paese ammontano a 40mila, un settore ad alta vocazione artigiana.


“Si tratta di attività -rimarca il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena formato da Daniela Pedduzza, Stefano Ruffilli e Marcello Grassi – duramente colpite dalla crisi Covid-19. A seguito delle restrizioni alla mobilità e all’aggregazione per combattere l’epidemia si sono drasticamente ridotti eventi pubblici e celebrazioni quali battesimi, cresime, comunioni, si è registrato il dimezzamento (-47,5%) dei matrimoni, una riduzione al ritmo di 239 nozze in meno al giorno. Nella crisi si è registrato un forte calo, pari al -14,1%, delle vendite al dettaglio dei prodotti di cartoleria, libri, giornali e riviste acuendo la crisi dell’editoria tradizionale innescata dalla crescita strutturale della fruizione digitale dei contenuti. Il settore ha risento anche delle difficoltà del settore della pubblicità – che interessa la produzione di volantini, depliant, cataloghi e la realizzazione di shooting fotografici e della progettazione grafica –  il cui fatturato è diminuito nel 2020 del 15,7%”.

“La riduzione delle attività di comunicazione – aggiunge il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena – ha risentito del  forte calo delle vendite al dettaglio (-5,4% con -12,2% per quelle non alimentari) e degli spostamenti sia per vacanza e per lavoro: si sono dimezzate (-53,3%) le presenze turistiche e crollate di oltre due terzi (-67,9%) quelle per viaggi di lavoro collegati a convegni, congressi, fiere e meeting aziendali. La riapertura in sicurezza e il ritorno alla normalità della convivenza sono condizioni fondamentali per la piena ripresa di questi settori, meritevoli di incentivi e ristori”.