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Tassa sui rifiuti da abbassare: questione di vita o di morte per le imprese senza lavoro

A cura dell’Ufficio Stampa
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Le imprese che hanno lavorato e lavorano di meno, o addirittura sono bloccate a causa della pandemia, debbono vedere allentata la morsa della tassa sui rifiuti. Diventa quindi una questione di vita o di morte, per le imprese stesse penalizzate dall’emergenza sanitaria, fare tutto il possibile da parte degli attori del servizio coinvolti (il gestore Hera e l’ente di regolazione e controllo Atersir) non solo per non aumentare – questo è tassativo! – ma anche per ridurre la tassazione a carico delle categorie d’impresa più penalizzate dalla pandemia: ristoranti, bar, imprese turistiche, palestre, piscine, attività artigianali dell’alimentazione.

Questa la richiesta perentoria di Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti cesenati, per un anno che si prospetta di prolungata complessa convivenza con il Covid-19, tra chiusure d’attività e riduzione di lavoro. Non solo per questioni equità, ma di semplice buon senso diventa un imperativo categorico non determinare aumenti della Tari e, ancor più, abbassare la tariffa, in considerazione del minor ricorso allo smaltimento dei rifiuti urbani.

Il sindaco di Cesena Enzo Lattuca, in un recente incontro richiesto dalle associazioni di categoria, ha rassicurato che nella determinazione della Tari 2021 si terrà conto, per le imprese che hanno dovuto sostenere una seconda chiusura, del minor servizio erogato, inoltre è previsto un ulteriore allungamento delle rate di pagamento, unitamente all’attivazione di un tavolo istituzionale con Atersir e Hera per confrontarsi sulla determinazione del piano economico del servizio e delle tariffe 2021. In questo tavolo le organizzazioni di categoria intendono dare voce alle legittime richieste delle imprese.

L’equità della Tari è da sempre un cavallo di battaglia di Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti, che chiedono da sempre di equiparare la tassazione dei rifiuti urbani assimilati alle reali quantità prodotte e smaltite tramite il servizio pubblico, secondo il principio europeo “chi inquina paga”.
Analizzando i dati nella Regione Emilia–Romagna i nostri Comuni presentano tassazioni nella media, ma nella situazione emergenziale della pandemia questo non basta. Si deve fare molto di più per venire incontro alle esigenze di chi è stato bloccato nel lavoro o se lo è visto drammaticamente ridotto. Il piano d’ambito provinciale ha previsto l’approdo della cosiddetta tariffa puntuale che dovrebbe vedere la luce nel Comune di Cesena e negli altri Comuni dell’Unione nel 2022, ma già quest’anno ci si aspetta una svolta. Nel 2020, anno dell’emergenza sanitari, si sono verificate chiusure per numerose categorie d’attività e minor produzione da parte delle imprese interessate. Per questa ragione le associazioni chiedono ai Comune la diminuzione della Tari correlata al minor servizio generato.
Nel nostro territorio abbiamo registrato le prime risposte dei Comuni, tra cui quello di Cesena, che per le categorie interessate hanno stornato sia la parte fissa che variabile della tassa, per il periodo del primo lockdown, mettendo a disposizione risorse del proprio bilancio. Ma con una carenza: la tassazione non ha previsto in corso d’anno la rettifica delle bollette, per quelle imprese che hanno dovuto chiudere o ridurre l’attività nella seconda parte dell’emergenza (da ottobre a dicembre), situazione non accettabile e a cui bisogna ovviare, per una elementare ragione di equità e opportunità. Servono anche misure emergenziali, visto il perdurare della diffusione epidemiologica da Covid-19. È necessario quindi esentare dal pagamento della Tassa tutte quelle imprese che, anche nel 2021, saranno costrette a chiusure dell’attività o a riduzioni di orario. Analoghe misure dovranno essere riconosciute in favore di tutte quelle altre imprese che, pur rimanendo in esercizio, registreranno comunque un calo del fatturato – e, quindi, dei rifiuti prodotti – a causa della contrazione dei consumi.
Per imprese che scontano il dramma del lavoro ridotto o addirittura bloccato, eventuali mancate risposte sulla questione della tariffa rifiuti, nel senso che le associazioni perorano, sarebbero valutate come una dimostrazione di insensibilità e iniquità.

                                                                                                                                                        Confartigianato Cna Confcommercio e Confesercenti cesenati

Nella foto un recente incontro con il sindaco Enzo Lattuca con i vertici di Confartigianato cesenate.

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Credits: Federico Lodesani

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