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Targa al valore artigiano a Zani Work per i 50 anni d’impresa

A cura dell’Ufficio Stampa
uff.stampa@confartigianatofc.it

Targa al valore artigiano per i cinquant’anni della ‘Zani Work’, impresa artigiana iscritta a Confartigianato che si è evoluta ampliando e diversificando le linee produttive in una logica di creativa continuità, tesorizzando gli eterogenei talenti familiari
A consegnarla ai fondatori, i coniugi Zeno Zani e Marta Molari, e alle figlie Isabella e Cristina che sono entrate in azienda nel corso del tempo dopo aver svolto altri percorsi professionali, è stato il il vicesegretario di Confartigianato Cesena Giampiero Placuzzi. 

“Un premio alla splendida storia d’impresa e alla lunga militanza associativa – ha affermato -: siamo fieri di avere tra le nostre fila un’impresa all’avanguardia come Zani Work, splendido esempio di ricambio generazionale”.
“Zani Work, con lo stabilimento nella zona artigianale di Torre del Moro – hanno rimarcato i fondatori – opera nel settore dell’abbigliamento da lavoro, dell’antinfortunistica e della saldatura, il settore in cui fu avviata l’impresa con la denominazione ‘Zani Saldature’, mentre oggi il core business è rappresentato dall’abbigliamento da lavoro”.
Zeno Zani, 82 anni, allora fresco ragioniere, entrò nella ferramenta in via Cesare Battisti del padre Aldo, eclettico artigiano che coltivava anche l’arte del liutaio e di lì a poco insieme alla consorte Marta iniziò a a vendere e riparare saldatrici e accessori da saldatura.

Aprimmo l’attività nel 1972 – rievocano -e nel 1982 ci spostammo nel nuovo stabilimento in via Fanin nell’area artigianale di Torre del Moro, dove siamo tuttora”.
Furono anni di crescita nel bacino di utenza romagna fino a che l’azienda trasse nuova linfa dall’ingresso della figlia Isabella che coincise con l’inserimento della nuova linea produttiva di abbigliamento da lavoro.

“Era il 1999 e portai idee nuove – rimarca Isabella Zani – le condivisi con i miei genitori, mi formai sui temi della sicurezza, erano i tempi dell’introduzione della 626, e proposi di uscire dal settore meccanico avviando a commercializzazione degli articoli antinfortunistici legati alla saldatura e successivamente introducendo la linea dell’abbigliamento da lavoro con la creazione del marchio Fashion Work Italy, che è diventato il core business dell’attività. Nacque così la linea delle tute e dell’abbigliamento da lavoro, di cui siamo rivenditori delle principali produzioni di abbigliamento workwear come ad esempio Payper e inoltre produciamo anche una nostra linea. Questa svolta aziendale è avvenuto senza tuttavia mai dismettere l’attività nel settore saldature che tuttora permane”. L’ingresso in azienda anche della seconda figlia Cristina Zani ha permesso di chiudere il cerchio: “Provenivo da esperienze professionali nel settore della comunicazione – afferma – e sono entrata portando il mio know how per avviare un processo di restyling aziendale unitamente al rilancio dell’immagine aziendale attraverso un percorso di re-branding e di rinnovamento tecnologico con investimenti che abbiamo realizzato anche attingendo ai proventi dei bandi, e con interventi di riciclo improntati all’economia circolare. Siamo stati anche premiati da Confindustria territoriale tra le aziende capaci di conseguire risultato economico nel periodo della pandemia e realizzare progetti di sostenibilità ambientale. Abbiamo ridisegnato e arredati gli spazi aziendali in maniera integrata e sostenibile all’interno dello stabilimento e anche all’esterno, attraverso murales che valorizzano e raccontano la nostra storia e la nostra attività. L’artigianato può creare e comunicare bellezza”.
Domani, giovedì 27 ottobre alle 17, Zani Work terrà un evento intitolato ‘Le vie del lavoro: 40 anni tra saldatura, sicurezza e stile nel lavoro”, per celebrare i 40 anni di apertura dello stabilimento nell’area artigianale con un percorso emozionale tra installazioni, murales, spazi animati, degustazioni e musica con un sfilata show di capi da lavoro in collaborazione con payper”
La gratificazione più grande – concludono Zeno Zani e Marta Molari, che hanno ceduto la conduzione alle figlie, ma sono ancora presenti nello stabilimento – è poter vedere la crescita aziendale di questa creatura familiare nata cinquant’anni fa che abbiamo curato con dedizione totale giorno dopo giorno e, grazie alle nostre figlie al timone, assaporare il piacere della continuità”..

Nella foto i coniugi Zeno Zani e Marta Molari che regge la targa consegnata da Confartigianato, con le figlie Isabella e Cristina insiem ea Giampiero Placuzzi, Simona Morghenti e Cristiana Suzzi