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Sostenibilità ambientale, Confartigianato chiede adempimenti a misura di piccole imprese

A cura dell’Ufficio Stampa
uff.stampa@confartigianatofc.it

La sostenibilità è una grande opportunità, ma anche un rischio per le piccole imprese, se per essere garantita e salvaguardata vengono richiesti adempimenti e procedure eccessivamente onerosi. Lo sostiene Confartigianato cesenate, sempre più impegnata nell’accompagnamento delle imprese per coniugare crescita e sviluppo alla transizione ambientale e sociale.

 

“La sostenibilità dei processi produttivi è un valore e un obiettivo a cui tendere – mette in luce Riccardo Cappelli, responsabile dell’Area economico-finanziaria di Confartigianato Cesena (nella foto) -. In tutti i bandi di derivazione europea per ottenere i fondi del Pnrr e del Por Fesr sono ora previste clausole di verifica dell’impatto ambientale vincolanti per poter concorrere, con le quali l’impresa si impegna a non arrecare danni all’ambiente. Anche le banche, nazionali e locali, iniziano ad erogare credito sulla base dei criteri Esg, ovvero non più solo secondo il merito creditizio tradizionale. Dal 2026  le direttive europee imporranno come obbligatorio il bilancio di sostenibilità anche per le imprese più piccole“.
In un tessuto produttivo formato al 98% circa da piccole e medie imprese se si vuole tradurre in opera i dettami di Agenda Onu 2030 – prosegue Cappelli – non si può prescindere dal loro pieno coinvolgimento in questo processo virtuoso di crescita sostenibile, ma purtroppo ci sono timori fondati e segnali contraddittori che i processi richiesti possano essere non graduali con sistemi di misura e rendicontazione che richiederanno investimenti cospicui e non tarati per le piccole imprese, a tutto vantaggio di quelle grandi e più strutturate”.
“Queste dispongono infatti – prosegue il responsabile dell’area economico-finanziaria di Confartigianato cesenate – di manager interni della sostenibilità in grado di garantire una ottima presentabilità formale, con profusione di documenti e rendiconti. Le pmi, dal canto loro, pur spesso intrinsecamente vocate alla sostenibilità, rischiano di dover adempiere a una serie di procedure ed investimenti eccessivi per certificare la propria naturale sostenibilità, ed è questo il paradosso che dovrà essere evitato. Confartigianato chiede fin da ora alle istituzioni che non vengano poste nuove barriere in entrata, privilegiando la forma, anzi il formalismo, alla sostanza e che gli adempimenti richiesti siano equilibrati e ragionevoli, per non mettere fuori gioco le piccole imprese dall’accesso ai nuovi bandi e finanziamenti”.
“Dal canto nostro con la creazione del marchio “Confartigianato Imprese Sostenibili” – mette in luce il responsabile area economica-finanziaria di Confartigianato cesenate – e l’avvio di uno specifico gruppo di lavoro abbiamo accettato la sfida della sostenibilità e accompagniamo le imprese in questo ineludibile percorso, valorizzando anche le tante opportunità che ogni processo di transizione porta con sé”.

Nella foto Riccardo Cappelli, responsabile dell’area economico-finanziaria di Confartigianato Cesena