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Sindaci, serve un Piano Marshall sugli appalti pubblici

A cura dell’Ufficio Stampa
uff.stampa@confartigianatofc.it

Una finestra sul futuro, verso le città delle imprese, da cui ripartire. Lo chiede ai sindaci dei quindici comuni del comprensorio cesenate Confartigianato Federimpresa Cesena in una lettera aperta. “La sfida è tale – rimarcano Gruppo di Presidenza e segretario Stefano Bernacci – che serve massima unità di intenti e coesione tra le istituzioni, partiti e rappresentanze economiche”.

 

 

Confartigianato Cesena – proseguono -, pur nella priorità della salvaguardia della vita delle persone, sta facendo di tutto per salvare il salvabile del nostro sistema economico di piccole e medie imprese che sta subendo un tracollo. In questa fase, gli interlocutori, ovviamente, sono il Governo e la Regione, per ottenere i presìdi utili alla sopravvivenza: credito per liquidità, moratoria dei mutui, ammortizzatori sociali per evitare i licenziamenti, rinvio delle tasse e dei contributi”. “Pur non avendo e risorse e attribuzioni di competenze sufficienti per intervenire a sostegno delle imprese riguardo al credito, alla ristrutturazione organizzativa e ad altre problematiche – aggiungono Gruppo di Presidenza e segretario – i Comuni, tuttavia, possono essere decisivi: gli imprenditori, una volta fatto l’inventario delle macerie, per la rinascita avranno bisogno di sentire un ambiente favorevole al fare impresa e il nostro territorio dovrà diventare la città delle imprese“.

“Servono tre inneschi – affermano i vertici associativi -: omogeneizzazione e massima semplificazione dei regolamenti comunali; piano straordinario degli appalti pubblici; uso lungimirante della leva della tassazione. Per il fisco chiediamo di omogeneizzare e ridurre l’Imu sui beni strumentali e la Tari, che andrà ricalcolata su parametri aggiornati a fine anno, visto che nel 2020 verranno prodotti meno rifiuti. Di Imu e Tari andranno rinviati i pagamenti, in forma rateale, al 2021”. “Le proposte operative sui primi due inneschi – aggiunge Confartigianato – partono dall’immediata formazione di un gruppo di lavoro, con tecnici comunali e tecnici indicati dalle associazioni per individuare tutte le possibili semplificazioni procedurali ai regolamenti edilizia, occupazione suolo pubblico, insegne e commercio di vicinato. Ogni delibera e regolamento comunale dovrà inoltre essere vagliato prima della sua adozione, verificando l’impatto sulle piccole imprese in termini di carico burocratico e di oneri diretti e indiretti . Una volta all’anno il consiglio comunale dovrà dedicare un seduta all’esame della situazione delle piccole imprese e alle eventuali azioni di supporto”. 

“Riguardo gli appalti pubblici – sottolineano infine Gruppo di Presidenza Confartigianato e segretario Bernacci – i Comuni devono approntare un vero e proprio piano Marshall. L’apertura di cantieri per la sistemazione di strade, infrastrutture (fisiche e telematiche), scuole, proprietà comunali, di cui peraltro c’è grande necessità in tutto il territorio, darebbe una spinta importante alla ripresa dell’economia locale, oltre ad avere un effetto psicologico sulla collettività. Occorrerà però identificare con coraggio e responsabilità, una modalità per utilizzare, compatibilmente con il rispetto delle regole, l’affidamento diretto e la mini-gara nei confronti dei fornitori qualificati, per agevolare il più possibile il ricorso alle imprese locali”.

Nella foto la sede di Cesena di Confartigianato.

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Credits: Federico Lodesani

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