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Rubicone, moda e calzaturiero: sostenere contoterzisti e filiera

A cura dell’Ufficio Stampa
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Per favorire la ripresa del comparto calzaturiero e della moda di San Mauro Pascoli e del Rubicone, in sofferenza a causa della sofferenza della pandemia, serve un maggior gioco di squadra anche attraverso il potenziamento della collaborazione tra Regione e il Tavolo del distretto di San Mauro Pascoli per la valutazione e l’individuazione delle linee di intervento più efficaci da adottare per il rilancio del settore, valorizzando tutti gli attori territoriali.

 

Lo rimarca Confartigianato del Rubicone. “La situazione nel settore moda – affermano il presidente Fabrizio Brigliadori, Pietro Buccellato nel direttivo di Confartigianato Moda cesenate e di Confartigianato Rubicone e il responsabile Bruno Dellamotta – ha fatto registrare un calo medio di fatturato pari al 27,5% nel terzo trimestre dell’anno. Sulle contrazioni che riguardano il fatturato, le produzioni e gli ordini, gioca un ruolo pesante il forte calo dell’export. In ogni caso tutta la filiera è in sofferenza, anche i contoterzisti artigiani e la manodopera, l’industria tessile, quella conciaria, la rete commerciale correlata e i servizi. Confartigianato richiede azioni coerenti e congiunte per far fronte a una serie di problematiche acuitesi con la crisi, a partire dal sostegno alla intera filiera con un occhi di riguardo alla valorizzazione della subfornitura locale e dei contoterzisti artigiani. Le altre azioni debbono riguardare l‘incentivazione del commercio internazionale, la difesa del Made in Italy, l’alleggerimento del fisco che soverchia le imprese e la detassazione dei brevetti a supporto della ricerca e dell’innovazione. Fondamentali anche l’accesso al credito reso più fruibile per far fronte alla crisi di liquidità e le politiche per l’investimento in nuovi mercati.”

“Basilare resta il ruolo dei laboratori artigianali – proseguono Brigliaodri, Buccellato e Dellaamotta – , come produttori del valore artigiano e alfieri del Made in Italy, senza i quali non prolifererebbero le grandi aziende del settore moda. Bisogna investire sulla formazione per non perdere maestranze e collaborare proficuamente con gli istituti professionali e il mondo della scuola in genere, puntare sull’aggiornamento professionale. Confartigianato da anni perora nel settore moda il passaggio da un’economia basata sulla linearità del ciclo materiale-prodotto-rifiuto a un’economia a ciclo chiuso, che ottimizzi l’utilizzo del prodotto e il recupero dei materiali, secondo i principi dell’economia circolare”.

Nella foto il direttivo di Confartigianato del Rubicone, con il presidente Fabrizio Brigliadori.

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Credits: Federico Lodesani

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