Riordinare la giungla degli incentivi fiscali alle imprese: certezza, stabilità e fruibilità per le imprese

A cura dell’Ufficio Stampa
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Gli imprenditori artigiani chiedono un riordino degli incentivi fiscali alle imprese improntato a certezza e stabilità del quadro normativo, durata di medio periodo, semplicità delle procedure e omogeneità delle modalità per accedervi, superando il meccanismo del click day, fruibilità indipendente dal regime contabile dell’azienda, privilegiando quindi i crediti d’imposta rispetto alle deduzioni dal reddito imponibile.

 

Lo sollecita Confartigianato Cesena. “Soltanto i crediti d’imposta gestiti in dichiarazione dei redditi – mette in luce il Gruppo di Presidenza (Stefano Ruffilli, Daniela Pedduzza e Marcello Grassi) – sono passati dagli 80 del 2014 ai 160 del 2021. Una vera e propria ‘giungla’. In particolare sul tema degli incentivi fiscali in edilizia, anche in vista dell’attuazione della Direttiva Ue sulle case green,va aperta una nuova stagione di interventi connotati da stabilità e sostenibilità con una strategia strutturale di lungo termine che scandisca l’impiego di risorse pubbliche dedicate e al di fuori dei vincoli di bilancio, un vero e proprio ‘green recovery plan europeo‘. Confartigianato inoltre continua a sollecitare soluzioni rapide per sbloccare i crediti fiscali incagliati nei cassetti fiscali delle imprese che hanno effettuato lavori con i bonus edilizia. Per affrontare questa emergenza è necessario aumentare la capacità di assorbimento dei crediti da parte del sistema creditizio, anche attraverso l’intervento di un acquirente pubblico di ultima istanza che acquisti i crediti divenuti di fatto non più commerciabili.Per quanto riguarda i crediti d’imposta ‘Transizione 4.0’ e ‘Ricerca e sviluppo’, Confartigianato richiede la loro stabilizzazione nel tempo, con una continuità pluriennale, e nell’intensità di aiuto, oltre che la continuità di gestione operativa e la chiarezza nelle modalità di cumulo con altri crediti di imposta”