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Restauratori, da domani botteghe al lavoro

A cura dell’Ufficio Stampa
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Domani, lunedì 4 maggio, giorno di inizio della fase due, tornano al  lavoro anche i restauratori artigiani del cesenate, importante categoria del variegato mondo degli oltre trecento mestieri artigiani. “Il Governo – mette in luce il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Federimpresa Cesena – ha recepito le sollecitazioni di Confartigianato e ha dato il via libera alle attività di restauro dal 4 maggio”.

“Quella del restauratore – aggiunge il Gruppo di Presidenza – è una figura principale nel panorama culturale italiano ed internazionale. La bottega storica di tradizione è portatrice di un know-how straordinario che parte del Rinascimento e arriva a oggi: l’artigiano che ha saputo coniugare l’esperienza con la richiesta di informatizzazione e sperimentazione. In una faq pubblicata sul portale della Presidenza del Consiglio, alla domanda se sia consentita la prosecuzione delle attività di conservazione e di restauro di opere d’arte, la risposta è positiva. Sono consentite le attività di restauro, finalizzate alla conservazione di opere d’arte quali quadri, affreschi, sculture, mosaici, arazzi, beni archeologici. Una risposta che accoglie le richieste di Confartigianato Restauro che aveva denunciato l’incomprensibile blocco dell’attività per le imprese del restauro, quasi 4.000 imprese e tra i 10.000 ed i 12.000 addetti del settore, fermi da due mesi, e impossibilitati a svolgere la loro delicata funzione di restauro dei Beni Culturali che sono tra gli asset del pil del turismo culturale con un peso del 33% sul totale del pil dell’economia turistica italiana”.

“Il primo incentivo per le imprese è la rapida riapertura delle loro attività – aggiunge il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Federimpresa Cesena -. Non c’è incentivo economico che valga la rapida ripresa dell’attività imprenditoriale con tutta la sicurezza possibile. La nostra associazione sta dando il suo contributo per lavorare a a protocolli e linee guida per garantire la messa in sicurezza per molte categorie di nostre imprese. Va ripristinato rapidamente il circolo dell’economia, avendo tutti attenzione a un diverso modo con cui si lavorerà e ci si muoverà. Resta prioritaria l’esigenza di liquidità. I prestiti alle imprese devono servire per sostenere la ripresa dell’attività, mentre gli interventi a fondo perduto devono essere ben mirati a ristorare i mancati ricavi tenendo in considerazione il calo dei fatturati. Insieme all’erogazione di liquidità, vanno spostati ulteriormente le scadenze e i versamenti fiscali e contributivi, altrimenti non ci sarà liquidità che possa bastare”.

 

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Credits: Federico Lodesani

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