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Report Confartigianato, edilizia e digital economy trainanti: ma è allarme per la bufera dei prezzi

A cura dell’Ufficio Stampa
uff.stampa@confartigianatofc.it

L’analisi della bufera dei prezzi in corso, dell’evoluzione delle variabili macroeconomiche e del trend degli indicatori congiunturali sono stati oggi al centro del webinar di presentazione del 17° report di Confartigianato ‘Le tendenze a inizio 2022, tra rischi e opportunità per le imprese’, a cui si sono collegate anche imprese cesenati.

Il webinar è stato introdotto da Vincenzo Mamoli, segretario generale di Confartigianato, e concluso da Bruno Panieri, direttore Politiche Economiche. Nella presentazione del report di Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi, dopo un aggiornamento dei dati sull’emergenza sanitaria nell’ondata invernale di Covid-19, sono state esaminate le tendenze settoriali della produzione e del fatturato, il traino di edilizia e digital economy, grazie all’impulso del superbonus e l’accelerazione della transizione digitale catalizzata dalla pandemia. In ritardo la ripresa per la moda e i servizi legati alla domanda turistica. Nel report viene poi esaminato l’andamento del made in Italy, la dinamica dell’occupazione – con il recupero trainato dalle micro e piccole imprese -, della demografia di impresa e le più recenti evidenze statistiche su prestiti bancari e finanza d’impresa. Al centro della 17a edizione del Rapporto l’analisi degli effetti sulle imprese delle strozzature delle filiere globali, dell’escalation dei prezzi commodities – la più elevata dagli anni Settanta del secolo scorso – e la crisi energetica. “La forte crescita dei prezzi delle commodities e la domanda ancora debole- mette in luce il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena (Marcello Grassi, Daniela Pedduzza e Stefano Ruffilli) – comprimono i margini delle imprese, in alcuni settori in modo drammatico. Una simulazione controfattuale evidenzia che nel 2021 le imprese manifatturiere hanno traslato solo parzialmente sui listini aziendali lo shock dei prezzi di materie prime ed energia, rallentando la creazione di valore aggiunto, con conseguenze negative su investimenti, domanda di lavoro, processi di innovazione.

“Il report evidenzia inoltre – prosegue il Gruppo di Presidenza – alcune opportunità per le imprese che scaturiscono dall’accelerazione della digitalizzazione e dall’evoluzione delle matrici tecnologiche conseguenti alla maggiore domanda interna di macchinari e da cui discendono maggiore innovazione, incrementi di produttività e di efficienza energetica.
Infine, il capitolo del report dedicato alla sfide della politica economica evidenzia gli intrecci tra politica fiscale e monetaria, alcuni degli effetti dell’ultima manovra di bilancio e le prospettive della complessa riforma delle regole europee di bilancio e del superamento del ‘decennio perduto’ degli investimenti pubblici, favorito dagli interventi del Pnrr”.