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Legge di Bilancio 2023: le novità fiscali

A cura dell’Ufficio Stampa
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La Legge di Bilancio 2023 (legge n.197/2022) ha introdotto alcune novità fiscali, in particolare una serie di misure finalizzate a prevenire o a ridurre i contenziosi, così come la definizione dei carichi affidati all’agente di riscossione. In questo articolo vediamo alcune delle principali novità: 

Regime forfetario

Viene aumentata da 65mila a 85mila euro la soglia di ricavi o compensi che consente di applicare un’imposta forfettaria del 15%. La disposizione prevede inoltre che l’agevolazione cessi immediatamente per coloro che hanno maturato compensi o ricavi superiori a 100mila euro, senza aspettare l’anno fiscale seguente.

Tassa piatta incrementale

A determinate condizioni e solo per il 2023, per le persone fisiche titolari di reddito d’impresa e/o di lavoro autonomo che non applicano il regime forfettario viene prevista una tassa piatta al 15% da applicare alla parte degli aumenti di reddito calcolata rispetto ai redditi registrati nei tre anni precedenti.

Ammortamento imprese commercio al dettaglio

Le imprese di commercio di beni al dettaglio possono dedurre le quote di ammortamento del costo dei fabbricati strumentali per l’esercizio dell’impresa in misura non superiore a quella risultante dall’applicazione al costo degli stessi fabbricati di un coefficiente fissato al 6%.

Esenzione IRPEF redditi dominicali e agrari

Viene esteso al 2023 l’esenzione ai fini IRPEF – già prevista per gli anni dal 2017 al 2022 – dei redditi dominicali e agrari relativi ai terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola.

Assegnazione beni ai soci

Vengono introdotte alcune agevolazioni fiscali temporanee per le cessioni o assegnazioni di beni immobili e di beni mobili registrati ai soci, da parte delle società, incluse le cosiddette società non operative. In particolare, a queste operazioni si applica un’imposta sostitutiva pari all’8% (10,5% per le società non operative) delle imposte sui redditi e dell’IRAP ed è ridotta l’imposta di registro.

Estromissione beni d’impresa

Le norme sull’estromissione dei beni di imprese individuali, cioè la possibilità di escludere beni immobili strumentali dal patrimonio dell’impresa, assegnandoli all’imprenditore dietro pagamento di un’imposta sostitutiva, sono estese anche alle esclusioni dei beni posseduti al 31 ottobre 2022, poste in essere dal 1° gennaio 2023 al 31 maggio 2023.

Rivalutazione plus/minusvalenze e di terreni e partecipazioni

Viene prevista la facoltà di assumere, ai fini del computo di plusvalenze e minusvalenze finanziarie, anche riferite a titoli o partecipazioni negoziate in mercati regolamentari, il valore normale di questi titoli al 31 dicembre 2023, al posto del loro costo o valore di acquisto, dietro il versamento di un’imposta sostitutiva con aliquota al 16%.

Sono inoltre estese alla rideterminazione dei valori di acquisto delle partecipazioni negoziate e non negoziate in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione e dei terreni edificabili e con destinazione agricola – posseduti alla data del 1° gennaio 2023 – le disposizioni in materia di rivalutazione, già previste in passato e più volte prorogate nel tempo, stabilendo anche per queste operazioni un’imposta sostitutiva con aliquota al 14%.

Partite IVA apri e chiudi

Per contrastare le partite IVA fittizie, l’Agenzia delle Entrate potrà effettuare specifiche analisi del rischio, anche attraverso l’esibizione di documentazione con cui è possibile verificare l’effettivo esercizio dell’attività. L’articolo 1, commi 148-150, specificano le modalità con cui, dopo il provvedimento di cessazione, la partita IVA può essere nuovamente richiesta e il regime sanzionatorio applicabile.

Vendita di beni su piattaforme digitali

Per contrastare le frodi IVA, la Legge di Bilancio 2023 stabilisce nuovi obblighi comunicativi, sui dati dei fornitori e delle operazioni effettuate, a carico della piattaforma digitale che facilita la vendita online ai consumatori di determinati beni, come ad esempio, telefoni cellulari, console da gioco, tablet PC e laptop.

Responsabilità cessionario e committente per operazioni IVA inesistenti

La legge di Bilancio 2023 modifica la responsabilità di cessionario o committente nell’ipotesi di cessione di crediti IVA inesistenti, nei casi in cui il cessionario applichi l’inversione contabile per operazioni esenti, non imponibili o comunque non soggette a imposta.

Definizione agevolata avvisi bonari

È possibile definire con modalità agevolate le somme dovute a seguito del controllo automatizzato (avvisi bonari), delle dichiarazioni relative ai periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2021, per le quali il termine di pagamento non è ancora scaduto al 1° gennaio 2023. Gli importi possono essere definiti con il pagamento:

  • delle imposte e dei contributi previdenziali;
  • degli interessi e delle somme aggiuntive;
  • delle sanzioni nella misura ridotta del 3% (in luogo del 30% ridotto a un terzo), senza riduzione sulle imposte non versate o versate in ritardo.

È anche prevista la definizione agevolata delle somme derivanti da controlli automatizzati le cui rateazioni sono in corso all’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023, che possono essere definite col pagamento del debito residuo a titolo di imposte e contributi previdenziali, interessi e somme aggiuntive. Anche in tal caso le sanzioni sono dovute nella misura del 3%.

Regolarizzazione irregolarità formali

È possibile sanare le irregolarità, le infrazioni e le inosservanze di obblighi o adempimenti, di natura formale, non rilevanti sulla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, IVA e IRAP e sul pagamento di questi tributi, se commesse fino al 31 ottobre 2022, mediante la loro rimozione e il versamento di una somma pari a 200 euro per ciascun periodo d’imposta cui si riferiscono le violazioni.

Ravvedimento speciale

In deroga al ravvedimento operoso “standard”, è possibile regolarizzare le dichiarazioni relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e a quelli precedenti, purché le relative violazioni non siano state già contestate alla data del versamento del dovuto, pagando le sanzioni pari a 1/18 (un diciottesimo) del minimo edittale. La regolarizzazione può avvenire dilazionando gli importi fino a 8 rate trimestrali.

Definizione agevolata atti di accertamento

È possibile definire con modalità agevolate gli atti del procedimento di accertamento adottati dall’Agenzia delle Entrate, purché non impugnati e per i quali non siano decorsi i termini per presentare ricorso, nonché quelli notificati dall’Agenzia delle Entrate entro la data del 31 marzo 2023.

Più in dettaglio sono previste sanzioni ridotte, da 1/3 a 1/18 del minimo previsto dalla legge.

Definizione agevolata liti tributarie

È possibile definire con modalità agevolate le controversie tributarie pendenti al 1° gennaio 2023, anche in Cassazione e a seguito di rinvio, in cui sono parte l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Dogane, riguardo atti impositivi, come avvisi di accertamento, provvedimenti di irrogazione delle sanzioni e ogni altro atto di imposizione, con il pagamento di un importo pari al valore della controversia.

Se il ricorso pendente è iscritto in primo grado, la controversia può essere definita con il pagamento del 90% del valore. Lo stesso scende al 40% in caso di pronuncia favorevole in primo grado e al 15% in caso di pronuncia favorevole in secondo grado.

Conciliazione agevolata liti tributarie

In alternativa alla definizione agevolata delle controversie, è possibile definire – entro il 30 giugno 2023 – con un accordo conciliativo fuori udienza le controversie tributarie pendenti, in cui è parte l’Agenzia delle Entrate. All’accordo conciliativo si applicano le sanzioni ridotte ad 1/18 (un diciottesimo) del minimo previsto dalla legge, gli interessi e gli eventuali accessori.

Rinuncia agevolata alle controversie pendenti in Cassazione

Sempre entro il 30 giugno 2023, è possibile rinunciare in via agevolata, alle controversie tributarie in cui è parte l’Agenzia delle Entrate e che sono pendenti in Corte di Cassazione. La rinuncia avviene mediante definizione transattiva con la controparte di tutte le pretese azionate in giudizio. Anche in questo caso, con la rinuncia agevolata si dispone il pagamento delle somme dovute per le imposte, gli interessi e gli accessori, ma con sanzioni ridotte ad 1/18 (un diciottesimo) del minimo previsto dalla legge.

Regolarizzazione dei versamenti

È possibile regolarizzare l’omesso o carente versamento di alcune somme riferite a tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate e, in particolare:

  • delle rate, successive alla prima, relative alle somme dovute a seguito di accertamento con adesione o di acquiescenza agli avvisi di accertamento, degli avvisi di rettifica e liquidazione, nonché a seguito di reclamo o mediazione;
  • degli importi, anche rateali, relativi alle conciliazioni giudiziali.

La regolarizzazione si perfeziona con l’integrale versamento di quanto dovuto entro il 31 marzo 2023, o in un massimo di 20 rate di pari importo, e consente al contribuente di corrispondere la sola imposta senza sanzioni e interessi.

Stralcio dei debiti fino a 1.000 euro

È previsto l’annullamento automatico dei debiti tributari fino a mille euro (comprensivo di capitale, interessi e sanzioni) risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, ancorché ricompresi in precedenti definizioni agevolate relative ai debiti affidati all’agente della riscossione.

Rottamazione delle cartelle

Si ripropone, anche se con alcune novità, la disciplina della definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione (rottamazione delle cartelle esattoriali) nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022. Il debitore beneficia dell’abbattimento delle somme affidate all’agente della riscossione a titolo di sanzioni e interessi, nonché degli interessi di mora, delle sanzioni civili e delle somme aggiuntive. Rispetto alla disciplina precedente, viene previsto che, con l’adesione alla definizione agevolata, è abbattuto l’aggio in favore dell’agente della riscossione.

Limiti per la contabilità semplificata

Dal 1° gennaio 2023, le soglie di ricavi da non superare nell’anno per usufruire della contabilità semplificata sono elevate da 400mila a 500mila euro per le imprese che esercitano la prestazione di servizi e da 700mila a 800mila euro per le imprese aventi a oggetto altre attività.

Pagamenti in contante

Dal 1° gennaio 2023, sale da 1.000 a 5mila euro la soglia oltre la quale si applica il divieto al trasferimento di denaro contante.

Bonus investimenti beni materiali 4.0

La legge di Bilancio sposta dal 30 giugno 2023 al 30 settembre 2023 il termine ultimo per effettuare gli investimenti in beni materiali 4.0 (indicati nell’Allegato A alla legge n.232/2016). Se i macchinari sono stati prenotati entro il 31 dicembre 2022 e se alla stessa data è stato versato un acconto di almeno il 20%, è quindi ancora possibile beneficiare delle più favorevoli aliquote agevolative previste per il 2022, cioè pari al:

  • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
  • 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Incentivi per il settore autotrasporto

Per il settore autotrasporto vengono stanziati 200 milioni di euro per il riconoscimento di un contributo a favore delle imprese aventi sede legale o stabile organizzazione in Italia esercenti attività di trasporto merci con veicoli di massa massima complessiva pari o superiore a 7,5 tonnellate (iscritte nell’albo nazionale degli autotrasportatori di cose per conto di terzi) per mitigare gli effetti degli incrementi di costo per l’acquisto del gasolio impiegato in veicoli di categoria euro 5 o superiore, utilizzati per l’esercizio delle predette attività.

Sport bonus

La legge di Bilancio 2023 estende fino al 31 dicembre 2023 la validità dello sport bonus, il credito d’imposta al 65% per le erogazioni liberali in denaro finalizzate ad interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi pubblici e per la realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche, anche nel caso in cui le stesse siano destinate ai soggetti concessionari o affidatari degli impianti medesimi.milioni di euro.

Bonus sponsorizzazioni

Prorogato anche il bonus sponsorizzazioni sportive, il credito di imposta pari al 50% delle spese di investimento in campagne pubblicitarie, incluse le sponsorizzazioni, a favore di leghe che organizzano campionati nazionali a squadre, società sportive e associazioni dilettantistiche sportive iscritte al registro Coni operanti in discipline ammesse ai Giochi Olimpici e che