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La ragnatela burocratica del superbonus: 224 provvedimenti legislativi, una modifica ogni 16 giorni!

A cura dell’Ufficio Stampa
uff.stampa@confartigianatofc.it

Per Confartigianato il Pnrr e la manovra di bilancio sono essenziali per allontanare lo spettro della ‘crescita zero’ o, peggio, della recessione. “L’evoluzione del Pnrr e degli incentivi fiscali per l’edilizia” sono al centro del report dell’Ufficio Studi di Confartigianato, che sarà presentato domani, giovedì 15 dicembre, in un webinar nazionale. Ecco alcune anticipazioni.

“Sul comparto delle costruzioni anche nel nostro territorio cesenate ha fatto da booster l’attuazione, tra gli interventi del Pnrr, del superbonus – rimarca il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Cesena Daniela Pedduzza, Marcello Grassi, Stefano Ruffilli nella foto con il presidente nazionale Confartigianato Marco Granelli e il segretario generale Vincenzo Mamoli)  – , in relazione al quale, però, sono esplose gravi criticità, in primis i crediti legati ai bonus edilizia incagliati nei cassetti fiscali, su cui Confartigianato torna a chiedere lo sblocco per salvare l’attività delle imprese che hanno concesso sconti in fattura. Inoltre, si è registrato lo stillicidio di modifiche normative, un vero incubo per imprese, professionisti, amministratori di condomini e famiglie”.
“L’analisi svolta dalla Direzione Politiche Fiscali di Confartigianato delinea una ragnatela burocratica di 224 interventi su detrazioni fiscali edilizie e superbonus – aggiunge il Gruppo di Presidenza – : nel dettaglio si tratta di 29 interventi legislativi distribuiti su 16 differenti leggi, decreti legge e decreti ministeriali, di cui 24 solo nell’ultimo anno equivalente ad una modifica legislativa ogni 16 giorni. Inoltre, si sommano 9 provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle entrate e 186 documenti di prassi, costituiti da 6 circolari, 4 risoluzioni, 157 risposte ad interpello e 19 Faq. Un inter, dunque, piuttosto farraginoso. Nella prospettiva per il 2023 si delineano, quindi, potenziali rischi che potrebbero rallentare il comparto protagonista della ripresa post-pandemia, per il quale l’Italia ha assunto una posizione di leader in Europa”.