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La presidente di Donne Impresa Cesena Fulvia Fabbri: “Stop al divario di genere nell’accesso al credito”

A cura dell’Ufficio Stampa
uff.stampa@confartigianatofc.it

L’accesso al credito penalizza le imprenditrici rispetto agli imprenditori maschi. È stato uno dei temi al centro della Convention nazionale Donne Impresa di Confartigianato a cui ha preso parte una delegazione di Donne Impresa Confartigianato Cesena guidata dalla presidente Fulvia Fabbri e dalla coordinatrice Cristiana Suzzi.

 

“Avere disponibilità di fondi non basta per avviare l’attività imprenditoriale – rimarca la presidente di Donne Impresa Cesena Fulvia Fabbri -. Persistono anche nel nostro territorio ulteriori barriere che ostacolano l’imprenditoria femminile, a partire dall’accesso al capitale e al credito. Rispetto ai colleghi uomini le donne imprenditrici iniziano una nuova attività con meno fondi e hanno in generale acceso a minori finanziamenti in tutte le fasi di sviluppo. Inoltre quelle femminili sono in genere imprese più piccole, meno orientate alle esportazioni, più specializzate in settori a bassa produttività e con meno prospettive di crescita. Le imprese femminili sono in ogni caso percepite come più rischiose rispetto a quelle maschili, e quindi occorre favorire l’accesso al credito e anche a livello europeo servono politiche finalizzate a far sì che banche e istituzioni finanziarie analizzino la loro clientela per capire se effettivamente esiste un gender gap, un divario di genere, nell’accesso al credito e quali siano i servizi da offrire alle imprese femminili. L’inclusione finanziaria è uno degli strumenti principali per ridurre la diseguaglianza di genere nel sistema economico e quindi per raggiungere l’obiettivo dello sviluppo sostenibile”.

“Quanto alla leva della fiscalità – prosegue la presidente di Donne Impresa Cesena– Confartigianato chiede che sia prevista la detraibilità delle spese sostenute per l’acquisizione di servizi a supporto dei lavori di cura e conciliazione vita-lavoro, un doveroso incentivo alle donne imprenditrici. Fondamentali ai fini di un sostegno adeguato sono l’incremento del limite di detraibilità dei costi sostenuti per gli addetti all’assistenza domestica e familiare e l’innalzamento del limite di detraibilità del costo della retta annua per la frequenza ali asili nido”.
Nella foto il Gruppo di Donne Impresa di Confartigianato cesenate insieme ad alcune colleghe con la presidente Fulvia Fabbri, terza da destra.