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Fotoreporter Sirotti, in un libro gli scatti memorabili di 45 anni al Giro d’Italia

A cura dell’Ufficio Stampa
uff.stampa@confartigianatofc.it

Foto di sport, fatica, polpacci e muscoli scolpiti, scatti del Belpaese dalle Alpi ai mari isolani, durante la corsa ciclistica che dell’Italia è emblema e storia vissuta. Tutto è compreso sotto forma di immagini indimenticabili nel bel volume ‘45 Giri: 1976-2020: il Giro d’Italia’ dato appena alle stampe dal fotoreporter cesenate Stefano Sirotti e Alessandro Freschi, collezionista di foto, cartoline di ciclismo e altri sport, per la casa editrice Kriss . Nel 2020, Sirotti e Freschi pubblicarono  di ‘Trenta Tour’ in cui Sirotti, con gli scatti al Tour de France. Un anno dopo il bis.

 

Stefano Sirotti, con l’impresa di fotografo associata a Confartigianato, iniziò ad affiancare il padre Emanuele, scomparso nel morto nel 2015 e che gli trasmise passione, erudimenti, tecnica dello straordinario mestiere artigianale del fotografo che la dinastia Sirotti ha coniugato con l’amore per lo sport a lungo più popolare nel paese, insieme al football, il ciclismo.  Sirotti, 44 anni, iniziò ad apprendere l’arte della fotografia a 13. Ha vissuto da fotoreporter 29 Giri d’Italia, 30 Tour de France e 17 Vuelta di Spagna, ma ha immortalato i campioni anche alle Olimpiadi. La sua arma è stata prima Minolta e poi Nikon. Le sue foto,  un milione, sono digitalizzate sul sito www.sirotti.it.

Il padre Emanuele era da ragazzo tifoso di Coppi, ma ammirava anche il suo competitore Bartali. Stefano è entrato in contatto professionale con tanti ciclisti e ne ha amati e ammirati tanti, in particolare il pirata Pantani, che vinse il Giro d’ìItalia nel 1998, il primo che Sirotti seguì, poco più che ventenne, insieme al padre. 

“Il libro sui 45 anni di Giro d’Italia  – informa Sirotti – raccoglie le fotografie scattate mio padre e me,  mettendo nel mirino del flash grandi campioni, le loro gesta sportive e i maestosi scenari del Belpaese. Tra i  testi figurano i contributi di tanti artefici del Giro, campioni come Nibali, Bugno, Baronchelli e tanti altri, che hanno attraversato le epoche». Sirotti è appena partito per seguire e immortalare con i suoi scatti la nuova edizione del Giro che il 20 maggio prossimo approderà a Bagno di Romagna, quattro anni dopo il passaggio nell’Alta Valle del Savio. «L’anno scorso si corse ad ottobre, con un’atmosfera inedita: è maggio il mese del giro – afferma Sirotti  – e la pandemia tuttora in corso ebbe ripercussioni sull’esito della gara. Fino al 2015 l’ho seguito in moto, accanto ai corridori. L’immagine scolpita nella memoria? Il grande Pantani che fa da gregario a Gardelli sul mitico colle Izoard al Giro del 2000, non avrei smesso mai di scattare: ero come in trance”.

In una foto di oltre vent’anni Stefano Sirotti con il padre Emanuele, fotoreporter al Giro d’Italia.circa