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Fonti rinnovabili, Confartigianato chiede di semplificare le procedure e sostenere la transizione delle pmi
A cura dell’Ufficio Stampa
uff.stampa@confartigianatofc.it
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“Semplificare davvero, non complicare ulteriormente”. È la posizione di Confartigianato cesenate sui decreti legislativi per la promozione di energia da fonti rinnovabili e sui regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
l“Confartigianato Cesena – afferma il Gruppo di Presidenza (Daniela Pedduzza, Fulvia Fabbri e Stefano Soldati) – accoglie positivamente l’obiettivo di rafforzare la decarbonizzazione e la diffusione delle rinnovabili, ma avverte che il nuovo quadro normativo rischia di appesantire le procedure e di gravare ulteriormente su famiglie e piccole imprese. Siamo contrari alla proposta di riconoscere gli incentivi sulla “produzione potenziale” anziché su quella effettiva, poiché ciò aumenterebbe gli oneri in bolletta già sproporzionati a carico delle piccole imprese, che pagano oltre 70 euro per megawattora di oneri generali contro i 6–14 euro delle grandi aziende energivore”.
 “Sul fronte della semplificazione amministrativa – conclude il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Cesena – Confartigianato  sostiene che il decreto correttivo non alleggerisce gli iter ma li rende più complessi, in particolare per gli impianti di piccola taglia, tipici di famiglie e artigiani. L’ampliamento dei vincoli e l’obbligo di doppi titoli – energetico ed edilizio – rischiano di raddoppiare tempi e costi, con iter che possono durare fino a sei mesi anche per installazioni di modesta entità. Famiglie e piccole imprese sono il motore della transizione energetica diffusa  –. Servono norme semplici, tempi certi e costi sostenibili: solo così la transizione verde potrà essere davvero equa e competitiva”.
 
