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Ferrini, candidato del Terzo Polo): “Per uno Stato meno statalista e più amico delle imprese”

A cura dell’Ufficio Stampa
uff.stampa@confartigianatofc.it

Pieno recepimento del manifesto di Confartigianato per il sostegno alle piccole imprese con le proposte ai partiti e alle caolini in vista delle elezioni del 25 settembre perché le piccole imprese costituiscono l’ossatura del sistema produttivo e in particolare pieno recepimento dei provvedimenti con la taglia giusta per venire incontro alle loro esigenze e non siano modellate sempre sulle grandi imprese. 

Lo ha rimarcato il candidato del Terzo polo (Azione, Italia Viva e Pri) al collegio uninominale alla Camera di Forlì-Cesena, Luca Ferrini (nella foto con il vicesegretario Confartigianato Cesena Giampiero Placuzzi), all’incontro con i rappresentanti del consiglio direttivo e della direzione di Confartigianato Cesena.  Sul caro bollette e sulla questione energetica, priorità assoluta per la salvaguardia del sistema produttivo, Ferrini ha messo in luce che “la migliore soluzione è seguire le orme lasciate dal governo Draghi in tema di energia. Fondamentale il  tetto nazionale al prezzo della materia prima e uno europeo del gas, così da contenere i costi dei consumatori. Oltre a portare avanti le misure già in vigore, è importante il completamento degli impianti di rigassificazione ma bisogna agire rapidamente per velocizzare progettazioni e iter autorizzativi. Lo stesso principio va applicato a trivelle e impianti di energia rinnovabile. Infine, sul lungo termine, sosteniamo il nucleare nel mix energetico allo scopo di raggiungere l’obiettivo “emissioni zero” nel 2050“.

“Confartigianato – ha messo in luce Ferrini – individua nel suo manifesto i temi salienti per sostenere nei fatti le imprese e c’è una perfetta identità di vedute col terzo polo  secondo cui le imprese sono le vere creatrici di sviluppo e di lavoro e lo Stato deve sostenerle e non crearle ostacoli irretendone la capacità di crescita e di crescita, con interventi mirati sull’ambito fiscale, burocratico e delle politiche incentivanti”. 

“Sono un  un candidato del territorio in ascolto dei corpi intermedi e delle imprese – ha assicurato Ferrini -. Sono anche assessore allo sviluppo economico del comune di Cesena  e come tale in attiva interlocuzione continua con le organizzazioni di rappresentanza imprenditoriale che rappresentano le imprese  a cui il terzo polo riconosce il ruolo di attivare lo sviluppo, con lo Stato chiamato a creare un ambiente favorevole al fare imprese, modernizzando la macchina amministrativa. Vogliamo uno Stato meno statalista e più accompagnare delle imprese. Siamo pragmatici, niente ideologie: né destra, né sinistra. Siamo davanti. Capisco perfettamente le critiche avanzate da Confartigianato, ad esempio al click day, come strumento non equo per la concessione di fondi e ristori, perché premia l’invio cronologico della domanda on line e non il merito, discriminando i territori e le imprese svantaggiate che non fruiscono pienamente delle infrastrutture digitali, e quindi si interverrà per correggere questa impostazione. Sulla contrarietà al salario minimo con la determinazione che  deve continuare ad essere affrontata dalla contrattazione collettiva, per non compromettere il delicato equilibrio fra retribuzione, tutele contrattuali e competitività delle imprese che in Italia è garantito da oltre 70 anni da una contrattazione di qualità, estremamente diffusa, sono in sintonia con Confartigianato”.