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Fatture elettroniche, partiti!

A cura dell’Ufficio Stampa
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Dal 1° gennaio anche nel territorio cesenate è scattato l’obbligo di fatturazione elettronica introdotto con la manovra di bilancio del 2018, la misura, sulla base della relazione tecnica al provvedimento dovrebbe garantire un recupero di gettito di 1,7 miliardi di euro nel 2019 che saliranno a 2,4 miliardi nel 2020.

“Confartigianato prosegue nella sua opera di affiancamento alle imprese per rendere il passaggio epocale il più fluido possibile – mette in luce il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Cesena formato da Lorena Fantozzi, Marcello Grassi e Stefano Ruffilli -. Nel corso del 2018, ha svolto una triplice azione. La prima, nei confronti di Governo e Parlamento per far introdurre norme tese a semplificare il processo di fatturazione elettronica e a far si che non siano applicabili sanzioni nella fase di avvio (quindi per tutto il 2019) nel caso in cui il comportamento non determini un danno per l’erario. Richieste, in parte, accolte con l’emanazione di un decreto legge convertito in legge.

Un secondo filone di interventi è stato portato avanti nei confronti dell’Agenzia delle entrate, gestore dell’infrastruttura che governa il processo della fatturazione elettronica, finalizzato ad ottenere i necessari chiarimenti e a far adattare il processo alle esigenze delle piccole imprese non dotate, in massima parte, di un ufficio amministrativo e che, quindi, delegano gli adempimenti fiscali ad intermediari fiscali di propria fiducia.

La terza linea di intervento è stata nei confronti delle imprese associate per metterle in grado, con una serie di incontri e colloqui formativi e informativi a tappeto sul territorio, di arrivare preparate al nuovo appuntamento”.

Le imprese e i lavoratori autonomi che sono interessati dal ciclo passivo e che riceveranno fatture elettroniche, sono stimabili in circa 3,4 milioni, pari al 69,4% di questa tipologia di contribuenti.

Dai 4,9 milioni di contribuenti IVA vanno esclusi, infatti, i soggetti in regime forfetario e di vantaggio che si valutano pari ad oltre 900 mila contribuenti. A questi si potranno aggiungere, sulla base delle stime disponibili, poco meno di 600 mila contribuenti persone fisiche con meno di 65 mila euro di ricavi che potenzialmente entreranno nel modificato regime forfetario.

Sul fronte della emissione delle fatture elettroniche, la platea delle imprese interessate dall’obbligo nel 2019 si riduce; oltre che dei già menzionati soggetti in regime forfetario e di vantaggio va considerato che circa un milione di soggetti già emettono fatture elettroniche nei confronti della PA e che 1,7 milioni di soggetti emettono solo scontrini e ricevute.

A seguito dell’obbligo di invio delle fatture elettroniche alla Pubblica amministrazione, nell’ultimo confronto internazionale disponibile la quota di imprese che emettono fatture elettroniche in Italia è del 30%, quasi il doppio della media UE del 18%.

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Credits: Federico Lodesani

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