Confartigianato: “Costo impennato del credito, piccole imprese penalizzate”

A cura dell’Ufficio Stampa
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Il caro costi che attanaglia le imprese comprende anche un incremento del costo del credito nel corso dell’ultimo anno che penalizza ancora una volta soprattutto le piccole imprese. A lanciare l’allarme è Confartigianato Federimpresa Cesena.”Si tratta di una dinamica – mette in luce il responsabile Servizio Credito e Finanza di Confartigianato Federimpresa Cesena Riccardo Cappelli – che evidenzia un differenziale rilevante dei costi del credito bancario tra grandi e piccole imprese a favore delle imprese strutturate che evidentemente fanno leva su un maggior potere contrattuale, ma non necessariamente su una minore rischiosità e che finisce per avere ripercussioni sulla competitività di un territorio in cui ogni nove abitanti insiste una PMI”.

La stretta monetaria a metà luglio 2023 registra un aumento del tasso di riferimento Bce del 4% nell’arco di un solo anno – prosegue Cappelli.  Secondo l’ufficio studi di Confartigianato nazionale però, in Italia i tassi pagati dalla piccole imprese sono superiori in media del 3,5% a quelli delle imprese medio grandi. A maggio 2023 i prestiti alle piccole imprese fino a 20 addetti scendono dell’8,2% (era 4,4% a marzo). E anche in Romagna si osservano le medesime dinamiche”.
Ma come fronteggiare il caro credito?
“Questa situazione può essere mitigata da almeno tre fattori – rimarca il responsabile del Servizio Credito e Finanza di Confartigianato Cesena Riccardo  Cappelli – prima di tutto cercare di seguire i trend del mercato finanziario, attualmente in particolare la sostenibilità e i criteri Esg, oltre al mantenimento di un buon merito creditizio soprattutto tramite una attenta pianificazione. In secondo luogo utilizzare gli strumenti di finanza agevolata (bandi e contributi) che sono numerosi. E infine farsi supportare da un professionista che possa mettere in sana competizione le banche ed individuare la forma di finanziamento più opportuna. Tutto questo Confartigianato cerca di offrirlo quotidianamente alle nostre imprese associate, ma occorre anche che le istituzioni riconoscano che l’incremento dei tassi non è a lungo sostenibile e che il sistema bancario non penalizzi ulteriormente le piccole medie imprese, quando ciò non è giustificato”.
Nella foto Riccardo Cappelli.