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Contributi a fondo perduto per la digitalizzazione delle imprese artigiane manifatturiere

A cura dell’Ufficio Stampa
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La Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato un bando, con contributi a fondo perduto, che punta a promuovere la digitalizzazione dei processi produttivi delle imprese artigiane emiliano-romagnole. L’intento è quello di dare sostegno alle singole realtà e all’intera filiera manifatturiera.

A chi è rivolto il bando per la digitalizzazione?

Il bando è rivolto alle micro e piccole imprese artigiane con unità locale in Emilia-Romagna appartenenti al settore manifatturiero o collegate in filiera con lo stesso settore: le domande dovranno essere presentate dal 13 al 20 aprile 2021 con apertura anticipata al giorno 8 aprile della piattaforma per l’avvio del caricamento.

Contributi a fondo perduto nel bando regionale di 5,5 milioni di euro
La misura ad hoc, che si basa su uno stanziamento iniziale di 5,5 milioni di euro sosterrà da Piacenza a Rimini, la trasformazione digitale delle imprese artigiane che in regione superano le 125 mila unità. La misura messa in campo, finanziata anche con risorse europee del Por Fesr, è stata possibile grazie alle novità normative introdotte, a fine dicembre 2020, nella legge regionale che disciplina il settore, inserendo la possibilità della Regione di intervenire per favorire processi di digitalizzazione e riorganizzazione dei processi produttivi aziendali, nonché sostenere la produzione innovativa quale modalità di lavoro che nasce dalla fusione tra cultura digitale e produzione manifatturiera. 

Digital Innovation Hub coinvolti nell’affiancamento al progetto
Innovativa è anche la modalità di affiancamento al progetto finanziato per assicurare un effettivo impatto. Dovranno essere coinvolti i soggetti accreditati al network nazionale impresa 4.0 e in particolare:

  • Punti impresa digitale (Pid)
  • Digital innovation hub (Dih)
  • Competence center

A loro va attribuito un concreto ruolo nel supporto delle imprese già durante la fase di preparazione della candidatura. Ciò garantisce la piena coerenza della proposta con gli obiettivi del bando. “Il fatto che ci sia un numero massimo di progetti ammissibili e che debbano essere costruiti in ambito di Digital Innovation Hub evita la dispersione dei finanziamenti e qualifica i singoli interventi. In questo ambito diventa importante il ruolo dell’Associazione, che si conferma come un nodo importante di questa svolta”, ha commentato il presidente di Confartigianato Emilia-Romagna Davide Servadei, durante la conferenza stampa di presentazione del bando, svoltasi online il 4 marzo 2021.

Il contenuto del bando con contributi a fondo perduto
Saranno ammessi interventi diretti alla realizzazione di progetti di trasformazione tecnologica e digitale, finalizzati all’ottimizzazione dei processi produttivi e organizzativi interni all’azienda e della gestione dei rapporti con tutti gli attori della filiera di appartenenza.

I progetti dovranno avere un budget minimo di 30mila euro e dovranno essere realizzati entro il prossimo 31 dicembre 2021 (salvo proroghe). Per i progetti è previsto un contributo a fondo perduto del 40% della spesa ammessa (da 12 a 40 mila euro). Il contributo cresce di un 5% per imprese femminili, giovanili e in zona montana. 

Si potranno effettuare spese

  • per beni strumentali, software e relative licenze d’uso direttamente funzionali alla realizzazione dei progetti di trasformazione tecnologica e digitale
  • per l’acquisizione di consulenze per la definizione delle strategie di innovazione organizzativa, di processo e di direzione
  • finalizzate all’introduzione delle tecnologie abilitanti 4.0 o all’adattamento e alla connettività degli impianti, attrezzature e sistemi esistenti alle tecnologie abilitanti previste dal piano nazionale impresa 4.0
  • per i costi legati alla necessità di incrementare le competenze e le professionalità del personale coinvolto nei processi di innovazione tecnologica e digitale previsti nei progetti presentati, compresi i costi del personale (massimo 10% delle spese)

La voce delle Associazioni a sostegno delle micro e piccole imprese dell’artigianato

“Ci auguriamo che questa sperimentazione possa diventare un metodo di intervento anche per altri comparti dell’artigianato. Riteniamo importante che il progetto preveda contributi per la formazione, con particolare attenzione alle competenze interne. Il passaggio di competenze al personale dell’impresa coinvolta può diventare la discriminante affinché il progetto presentato abbia successo e possa ulteriormente svilupparsi nel futuro. Ciò costruisce di fatto il presupposto di una vera innovazione nei processi organizzativi e produttivi di quell’azienda. Un altro aspetto qualificante sono le ulteriori agevolazioni per l’imprenditoria femminile, giovanile e per le realtà più svantaggiate geograficamente. Un aspetto importante che coglie il valore della comunità nel suo aspetto più complessivo”, spiega il presidente Servadei.

L’impegno della Regione nelle parole dell’assessore Vincenzo Colla
“In tempi rapidi, così come ci eravamo impegnati con il settore dell’artigianato, siamo riusciti a mettere in campo una misura che non solo va a sostenere le imprese e i lavoratori nella ripartenza post pandemica, ma punta ad aumentare la qualità produttiva delle aziende e l’innovazione di processo e prodotto, fattori che saranno determinanti per il riposizionamento competitivo sul mercato – ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, durante la conferenza stampa -. Una delle novità più rilevanti di questa proposta sta nel prefigurare una nuova dimensione caratterizzata dalla ricerca e dalla selezione degli interventi che più di altri sono in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi. È importante che le aziende artigiane, fondamentali nel nostro sistema economico, siano in grado di stare sulla filiera dell’innovazione, anche per favorirne una crescita dimensionale, e siano inserite nelle piattaforme delle medie e grandi imprese come partner di qualità e non come subfornitori. In coerenza con la legge approvata, dopo questo primo bando prevediamo di incrementare le risorse allargando il ventaglio dei settori coinvolti e puntando sui tre filoni strategici indicati nel Patto per il Lavoro e per il Clima: digitalizzazione, internazionalizzazione e formazione”. 

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Credits: Federico Lodesani

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