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Continua la battaglia di Confartigianato contro ‘falsi’ e contraffazione dei prodotti

A cura dell’Ufficio Stampa
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Da più lustri Confartigianato Cesena è in prima linea per la tutela della qualità manifatturiera made in Italy e la lotta alla contraffazione. Il mercato dei falsi rappresenta una grave minaccia per le 95.000 piccole imprese con 475.000 addetti e l’Italia è il secondo Paese al mondo, dopo gli Usa, a subire i maggiori danni dalla contraffazione. Anche nel nostro territorio cesenate non si nascondono le insidie. 

“Confartigianato – rimarca il Gruppo di Presidenza formato da Daniela Pedduzza, Stefano Ruffilli e Marcello Grassi – dà giudizio positivo sull’iniziativa parlamentare sulle disposizioni in materia di contrasto alla contraffazione e istituzione del marchio 100% Made in Italy, in particolare per quanto riguarda l’inasprimento delle sanzioni per i reati di contraffazione e di frode, auspicando anche il rafforzamento dell’azione di controllo da parte delle Forze dell’ordine.

Altrettanto positiva la valutazione sull’obbligo di tracciabilità e di etichettatura dei prodotti, ma Confartigianato ne suggerisce un’attenta valutazione circa la compatibilità con le norme dell’Unione europea e un’applicazione diversificata sui settori produttivi. Anche le sanzioni in materia di etichettatura devono essere proporzionate in base ai profili di responsabilità, soprattutto nel caso di filiere produttive”. “Confartigianato Cesena – prosegue il Gruppo di Presidenza – ritiene che per un efficace contrasto della contraffazione e per una effettiva tutela della indicazione d’origine dei prodotti, la strada maestra da seguire sia l’armonizzazione della regolamentazione a livello europeo. In proposito, auspica che la nuova legislatura del Parlamento europeo porti finalmente a termine il tormentato percorso di approvazione del regolamento sulla tracciabilità dell’origine dei prodotti, il cosiddetto “Made in”. Solo in questo modo sarà possibile fornire un’adeguata tutela del made in Italy, evitando tutte le possibili censure sul contrasto tra le normative nazionali e la disciplina comunitaria ed in particolare con il principio di libera circolazione delle merci”. “In merito all’istituzione del marchio 100% Made in Italy, – conclude il Gruppo di Presidenza – Confartigianato suggerisce di verificarne la compatibilità con i principi comunitari ed evidenzia la necessità di coordinamento con le disposizioni del sistema di etichettatura obbligatoria. Secondo Confartigianato, inoltre, insieme alle attività di controllo e repressione, sono indispensabili attività di corretta informazione e sensibilizzazione dei consumatori sui danni della contraffazione in termini economici, e di minaccia alla salute e alla sicurezza”.

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Credits: Federico Lodesani

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