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Caro metano, Confartigianato Trasporti chiede urgenti crediti d’imposta

A cura dell’Ufficio Stampa
uff.stampa@confartigianatofc.it

La ripresa dell’economia e dei consumi, dopo oltre un anno di contrazione dovuta alla crisi pandemica, ha innescato un aumento esponenziale dei prezzi dell’energia all’ingrosso in tutta Europa, del quale stanno facendo le spese tutti i settori produttivi, nonché i consumatori. Anche gli autotrasportatori cesenati sono in seria difficoltà.

“L’impennata dei prezzi del gas naturale, – sottolinea il presidente di Confartigianato Trasporti Cesena Luca Facciani – è una componente indispensabile per la sintetizzazione dell’AdBlue, l’additivo che contribuisce a ridurre le emissioni di ossidi di azoto dei motori diesel Euro 5 e superiori, in assenza del quale gli stessi smettono di funzionare), ha già portato, nelle ultime settimane, a far più che raddoppiare il prezzo al consumo di questo prodotto, che inizia ora a scarseggiare sul mercato. Se infatti per un’auto diesel un pieno di additivo può durare per circa 10-15 mila km di percorrenza, il fabbisogno di AdBlue per i mezzi pesanti è notevolmente più elevato. Si stima che i mezzi immatricolati e adibiti al trasporto merci che rischiano di rimanere fermi, nel giro di una manciata di giorni, a causa di un corto di AdBlue siano 1,5 milioni, di cui oltre 300 mila aventi portata superiore a 35 quintali. Se non si interviene subito, si interrompe la dinamica virtuosa che sta guidando la transizione ecologica del settore dell’autotrasporto e risulterebbero vanificati gli sforzi di un comparto, prevalentemente costituito da micro, piccole e medie imprese che hanno investito nel rinnovo del proprio parco mezzi per contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale degli stessi”.
“Le imprese di autotrasporto – prosegue il presidente Facciani – sono già fortemente sotto pressione a causa del generalizzato aumento dei prezzi dei carburanti. Peraltro, poiché dal 1° gennaio scorso i mezzi Euro 5 e Euro 6 sono gli unici a poter beneficiare del rimborso parziale delle accise sul gasolio commerciale, il blocco di questi mezzi rischia di mettere ancor di più in crisi l’operatività del comparto dell’autotrasporto, provocando un ulteriore aumento dei costi. Chiediamo dunque al Governo ad adottare con urgenza alcune misure transitorie, agendo lungo due direttrici: un credito d’imposta temporaneo per l’acquisto di gas naturale impiegato per usi industriali e un credito d’imposta temporaneo per le aziende di autotrasporto in possesso di veicoli commerciali di categoria Euro 5 o superiore, che si trovano schiacciate sia dai rincari dell’energia all’ingrosso che da quelli dei carburanti al dettaglio e sulle quali grava il peso della ripartenza dell’economia nella fase post-pandemica, misura, di carattere compensatorio che dovrebbe trovar spazio nell’ambito del disegno di legge di Bilancio”.